Nel panorama cinematografico una campagna di marketing può fare la differenza per il successo o meno del film. Infatti nel corso della storia del cinema esistono molti film che sono strutturalmente e visivamente molto validi, ma che sono stati considerati dei flop perchè al botteghino non hanno raggiunto il successo sperato.
Questo può succedere se la campagna marketing di promozione del film risulta scadente e poco incisiva. Infatti lo scopo di una campagna marketing cinematografica è quella di supportare la qualità del film cercando di convincere il pubblico fin dall’inizio ad essere coinvolto.
Uno dei casi più sorprendenti dove il marketing ha davvero fatto la differenza nel successo di questo film è appunto il caso di “The Blair Witch Project“. Questa tipologia di marketing ha avuto così tanto successo che è appunto diventata un caso studio, oltre ad aver rivoluzionato il marketing cinematografico.
L’inizio della storia
“The Blair Witch Project” è un film horror indipendente, del 1999, diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez. Il film è stato girato con un budget di appena 60.000 dollari, ma è diventato un enorme successo al botteghino, incassando oltre 248 milioni di dollari in tutto il mondo. Gran parte di questo successo può essere attribuito a una campagna di marketing dirompente che ha coinvolto il pubblico in modo unico.
La campagna marketing ha infatti sfruttato l’essenza stessa del film. Infatti “The Blair Witch Project” è girato in forma di mockumentary, ovvero con una ripresa in soggettiva che crea un falso documentario. In particolare il film si basa sulle riprese fatte da 3 studenti che si sono avventurati in un bosco nei pressi di Burkittsville. nel Maryland, per indagare sul mistero della strega di Blair e da lì sono misteriosamente spariti.
La campagna promozionale e pubblicitaria è stata incentrata e finalizzata a creare un mistero attorno agli eventi del film.
La campagna marketing
Come già anticipato la campagna marketing di “The Blair Witch Project” è stata basata su una semplice premessa: far credere al pubblico che il film fosse una registrazione reale di eventi paranormali. Per la realizzazione di tutto ciò, un anno prima dell’effettiva uscita del film, fu creato un sito web: www.blairwitch.com, ad oggi purtroppo non più funzionante (un vero peccato!).
L’ideazione di questo sito web è servita a limare il più possibile la sottile linea fra finzione e realtà. Infatti il sito web conteneva finte biografie dei protagonisti, interviste con i genitori, la mappa del bosco e tante altre informazioni che arrivarono a creare un vero e proprio caso mediatico.
La stessa linea di pensiero è stata seguita in tutta la linea di marketing, anche nei trailer e nei poster. Ad esempio attraverso la creazione di missing posters con tanto di numeri di telefono da contattare in caso di informazioni sui ragazzi scomparsi.
In ogni poster promozionale, come all’apertura del sito compariva sempre la solita caption:
“Nell’ottobre del 1994 tre studenti videoamatori scomparvero in un bosco nei pressi di Burkittsville, nel Maryland, mentre stavano girando un documentario… Un anno dopo fu ritrovato il loro filmato”
Questa caption ha un solo e unico scopo: spacciare per veri fatti in realtà inventati, riuscendo così a creare un mistero che ha generato una campagna di viral marketing senza precedenti. Fu creato anche un forum online, dove la gente poteva esprimere le proprie opinioni o le loro teorie. Ciò permise di veicolare i messaggi tramite i mezzi non tradizionali. Tenete a mente che era il 1999 e Internet non è ancora quella che conosciamo oggi.
Questa metodologia, non solo fece risparmiare del denaro, ma creò l’illusione al pubblico di aver scoperto qualcosa di speciale che era sfuggito ai media canonici.
Il Risultato: Un Successo Virale
La campagna di guerrilla marketing di “The Blair Witch Project” è stata un successo straordinario. Ha generato un’enorme attesa e curiosità tra il pubblico, e quando il film è stato finalmente distribuito, è diventato un fenomeno culturale.
L’unico modo per constatare la veridicità o meno della leggenda della strega di Blair era andare a vedere il film. Gli spettatori sono stati attratti dal senso di partecipazione, poiché sembrava che stessero assistendo a qualcosa di autentico e spaventoso, il pubblico voleva sapere cosa c’era nel filmato. Tanto che questo film non ha attratto solo i fan del genere horror, ma anche persone che ne avevano semplicemente sentito parlare.
Il film è stato proiettato inizialmente solo in un numero limitato di cinema indipendenti, creando ulteriore richiesta. Man mano che il passaparola e l’interesse aumentavano, la distribuzione è stata estesa a livello nazionale, facendo crescere l’entusiasmo e gli incassi.
Le Lezioni Apprese
La campagna di marketing di “The Blair Witch Project” ha dimostrato che il marketing guerrilla può essere estremamente efficace quando viene utilizzato in modo creativo. Ecco alcune lezioni che possiamo imparare da questo caso di successo:
- Genera Suspense: Creare mistero e suspense può catturare l’attenzione del pubblico in modo straordinario. L’elemento dell’ignoto può essere un potente attrattore.
- Coinvolgi il Pubblico: Coinvolgere il pubblico in modo attivo, facendoli sentire parte della storia, può aumentare l’entusiasmo e il coinvolgimento.
- Sfrutta il Potere del Passaparola: Il passaparola è uno strumento potente per diffondere un messaggio. Quando le persone condividono le loro esperienze e opinioni, il marketing diventa virale.
- Utilizza i Nuovi Media: Le nuove piattaforme e tecnologie possono essere sfruttate per creare campagne di marketing uniche ed efficaci.
Quello che c’è da domandarsi è se oggi una campagna marketing così avrebbe lo stesso successo. Il successo ottenuto da questa campagna infatti è imprescindibile dall’elemento, all’epoca innovativa della tipologia di film, ovvero il mockumentary, e dei mezzi utilizzati che ad oggi risulterebbero obsoleti o comunque di uso quotidiano. Oggi giorno questa tipologia di film è abbastanza diffusa e tutte le notizie si muovono tramite il web. Di conseguenza strategie di questo tipo, alle quali l’utente medio è abituato, non risulterebbero più fuori dal comune o degne di nota.
Detto questo nessuno può togliere il merito a questa campagna marketing per essere portatrice di duplici novità, sia quella della promozione del mockumentary sia per l’eccellente utilizzo degli allora nuovi mezzi di comunicazione.
In sintesi
“The Blair Witch Project” ha dimostrato che una campagna marketing ben pianificata può avere un impatto significativo sulla percezione di un film e sul suo successo al botteghino. La sua eredità è ancora evidente oggi, con molte produzioni cinematografiche che cercano di replicare il suo approccio creativo al marketing, senza però ottenere lo stesso successo che questa campagna marketing ha avuto al suo.
E a voi vi avrebbe convinto? Sareste andati a vedere il film al cinema?
WD Web Design è un’agenzia di marketing e comunicazione. Se hai un progetto da sviluppare saremo lieti di aiutarti, contattaci, e nè parleremo insieme. Noi penseremo alla tua immagine e disegneremo il tuo mondo.