Agenzia pubblicitaria Prato e Native Advertising: WD Web Design.
Probabilmente lo avete sentito più e più volte… il contenuto è sempre più sovrano! E proprio all’interno di questa tendenza si assiste anche una parallela crescita del native advertising.
Il Native Advertising può essere definito come una modalità di comunicazione promozionale, che rispetto ad altre modalità presenta un elevato valore di intrattenimento e/o informazione. La sua peculiarità è insita nel suo formato, che si mescola con la piattaforma dell’editore; non interrompe la fruizione del sito e non disturba l’user experience.
Basandoci sulle misurazioni di ben 18 campagne di questo tipo misurate da Nielsen, si evidenzia come questa formula pubblicitaria migliori brand awareness, intenzione d’acquisto e non solo.
Nello specifico, l’indagine ha costruito due cluster: utenti esposti e utenti non esposti ai contenuti editoriali, gemelli per profilo demografico.
Dai risultati è dunque emerso che la brand awareness media è salita di 2 punti percentuali. Mentre la favorability e l’intention to buy sono cresciute rispettivamente di 5 e di 3 punti.
Oltre a questi due vantaggi, il native advertising rispetto al semplice digital advertising, ha aumentato del 3% la quota di coloro che affermano di “conoscere bene le caratteristiche del prodotto/servizio”. Parallelamente, la percezione di fiducia nei confronti dei brand promossi è salita dell’8%.
Inoltre, circa il 36% degli intervistati, ritiene che proprio questa tipologia di formato spinga a cercare ulteriori informazioni in rete.
Lo scopo di chi realizza campagne pubblicitarie native non è più solamente quello di attirare l’attenzione dell’utente, ma quello di creare un vero e proprio coinvolgimento verso il brand.
Infine, ecco un esempio di native ad di successo presentata da Memeburn.
Utile per capire potenzialità e meccanismi di questa nuova forma di pubblicità.
Pubblicità Purina (alimenti per cani). La purina ha sponsorizzato un articolo su Mashable dal titolo “5 Heartwarming Stories That Prove Dog Is Man’s Best Friend”. Ovvero 5 storie confortanti che provano come il cane sia il miglior amico dell’ uomo, in cui non si fa mai cenno al cibo per cani.
Perché ha funzionato? Mashable è un sito conosciutissimo per le sue notizie di tecnologia e i suoi articoli in stile “X cose che dovete sapere, ecc.’’ E Purina ne ha approfittato.
Il pezzo racconta storie e video su cuccioli belli e commoventi (es. uno che ha salvato la vita ai suoi proprietari, uno che piange la morte del suo padrone, ecc).
Ossia, storie che portano ad adorare ancor di più il proprio amico a 4 zampe. Questo articolo – racconta Memeburn – ha ottenuto più di 20.000 condivisioni. Il che significa che Purina ha generato moltissime visualizzazioni senza mai nominare una volta cibo per cani.