La vetrina globale conquista 16 mln di acquirenti
Comodo, conveniente e sempre più facile e sicuro, lo shopping online ha conquistato rapidamente il pubblico. Si parla di 16 mln di acquirenti, numeri presentati dall’Osservatorio e-Commerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm al convegno intitolato ‘L’eCommerce B2c in Italia: le Dot Com corrono, i retailer rincorrono’. Le vendite in Italia da siti italiani (verso consumatori italiani e stranieri) sono aumentate del 17%, per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro, e del 16% se consideriamo gli acquisti dei clienti italiani (da siti italiani e da siti stranieri), per un valore totale di 14,6 miliardi di euro.
Sta rapidamente cambiano lo stile di vita, l’uomo impazzisce alla vibrazione della tecnologia e senza il suo “telefono intelligente” non si accinge ad andare nemmeno in bagno. Gli smartphone, i nuovi oggetti che oltre all’individuo, hanno un ruolo predominante nel cambiamento del XXI sec: le vendite passate da questi dispositivi sono incrementate il 100% solo nel 2014. Se si aggiungono quelle via Tablet, l’incidenza delle vendite da dispositivi mobili raggiunge il 20% del totale e-Commerce. Il valore dell’e-Commerce cresce significativamente nei vari settori merceologici.
Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio e-Commerce B2c di Politecnico di Milano e Netcomm, afferma che “L’e-Commerce nel nostro Paese è sempre più appannaggio delle Dot Com, prevalentemente straniere (come ad esempio Amazon, Booking.com, eBay, Expedia, Privalia, vente-privee.com), ma anche italiane (ad esempio Banzai e Yoox Group), che complessivamente pesano per il 54% delle vendite (oltre il 70% se consideriamo solo i comparti di prodotto)”
Questi dati evidenziano le debolezze dei produttori e venditori tradizionali che tendono a trascurare l’e-commerce come reale canale di vendita. Tale errore di considerazione li pone in una posizione non concorrenziale rispetto al nuovo mercato che offre una maggior possibilità di scelta oltrepassando i limiti fisici. Il mercato sta cambiando ed è impossibile ignorare il volto del cambiamento che strizza l’occhio alla velocità e alle nicchie.
D’altro canto la smaterializzazione digitale, il web, non ha ancora soppiantato, per fortuna i rapporti fisici, che per qualche motivo sono ancora legati alla materialità. Se si riflette le grandi città che offrono un ventaglio di possibilità, i centri globalizzati, NY, Londra, Parigi ecc sono il riflesso materiale dei “nodi” della rete. In altri termini anche i clienti più esigenti trovano il prodotto che cercano. Mentre nei piccoli centri comprano online.
Gli utenti italiani spendono mediamente 1000 euro all’anno, una cifra molto vicina a quella spesa in altri Paesi europei (1100 euro/anno per quelli tedeschi, 1000 euro/anno per i francesi e 700 euro/anno per gli spagnoli). Anche se rispetto agli altri paesi gli italiani sono ancora poco numerosi con 16 mln di acquirenti (in UK i web shopper sono 39 milioni, in Germania 44 e in Francia 29, ossia rispettivamente il 78, il 74 e il 59% degli Internet User).
Uno dei motivi della crescita esponenziale degli acquisti online è sicuramente il prezzo vantaggioso grazie alla riduzione dei costi di distribuzione e tante altre situazioni che permettono di abbattere i costi.
Da questi primi vantaggi che offrivano, gli e-commerce hanno fatto molta strada, Riccardo Mangiaracina, responsabile della ricerca dell’Osservatorio e-Commerce B2c del Politecnico di Milano afferma che “si stanno migliorando progressivamente le prestazioni di consegna, attraverso servizi aggiuntivi come la consegna su appuntamento, e si offrono modalità di acquisto sempre più personalizzate e su misura per il cliente”.
“Gli e-shoppers – afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm – non solo stanno crescendo, ma si stanno evolvendo. Siamo di fronte alla nascita di un nuovo tipo di cliente: il ‘Superconsumatore’. Il consumatore, infatti, è profondamente diverso dal passato: ha preso il pieno controllo del processo di acquisto per soddisfare i suoi bisogni. Non solo acquista online, ma utilizza il web per effettuare acquisti tradizionali consapevoli. Il suo comportamento multicanale dà per scontato che, in qualsiasi momento della giornata, egli possa accedere alle informazioni a lui utili attraverso tutti i mezzi”.
In buona sostanza è necessario che le piccole imprese considerino le possibilità offerte dall’e-commerce per tornare ad essere concorrenziali in un mercato sempre più rivolto alle nicchie, a utenti che cercano prodotti specifici, abituati ad acquistare come, quando e dove vogliono. In altri termini i produttori per essere concorrenziali devono soddisfare le esigenze attuali dei clienti, che tradotto nel postmoderno corrisponde a ottenere tutto e subito, oltre i limiti temporali: il risultato con ogni mezzo.