Il marchio sonoro: un marchio invisibile

Cos’è un marchio sonoro?
Un marchio sonoro non è un Jingle
Perchè viene creato un marchio sonoro?
3 esempi di marchio sonoro
McDonald’s
Oggi, questo marchio sonoro risulta talmente riconoscibile da poter essere usato singolarmente senza perdere di efficacia, richiamando sempre alla combo panino e patatine. Questo succede anche con i marchi visivi, prima si ha sempre il pittogramma e il pay off col tempo solo il pittogramma è sufficiente per far riconoscere il Brand.
Netflix
Crediamo che questo ad oggi sia il secondo marchio sonoro più riconoscibile, Netflix ha dedicato un’intera campagna pubblicitaria per farlo diventare il suono iconico dell’azienda.
Il suono a cui ci riferiamo è il “Ta-dum” di Netflix che accompagna l’iconica “N” ogni volta che stiamo per iniziare a guardare un film o una serie sulla piattaforma di streaming. Per essere realizzato è servito un’intero anno di lavoro il brief richiedeva di creare un suono che anticipasse “una storia da cinema proiettata in casa.”
Una sfida che ha dovuto affrontare Netflix era anche il riuscire a creare un suono che andasse bene per qualsiasi contenuto presente sulla piattaforma senza contaminare l’esperienza dell’utente.
Vi vogliamo dire anche 2 curiosità:
La prima è che il “Ta-dum” dato dal rumore di una fede matrimoniale su una superficie di legno, un ulteriore doppio colpo per fornire più carattere, il suono di un’incudine e quello di una chitarra con effetti e riprodotta al contrario. L’avresti mai detto?
La seconda invece è che la component visiva di Netflix è cambiata nel corso degli anni, quella sonora no. Il marchio sonoro di Netflix è più importante di quello visuale.
Metro-Goldwyn-Mayer
Non potevamo non includere il ruggito più famoso della storia. Il primo Leone della MGM a ruggire fu nel 1915, il primo film dove lo si può ascoltare però è del 1928, Ombre Bianche.
L MGM fu la prima che fece la richiesta per trasformare il famoso ruggito in un marchio sonoro a livello europeo, era il 1996. Purtroppo la domanda fu respinta perchè il leone non risultava rappresentato graficamente con chiarezza e ciò impediva la corretta registrazione del marchio. Solo nel 2006 la MGM riuscì ad ottenere la registrazione del ruggito come marchio registrato. La domanda fu accettata perchè sia il leone che la traccia sonora risultarono conformi.
In conclusione
I marchi sonori stanno assumendo sempre più importanza nel mondo della comunicazione, marketing e della Brand Identity delle aziende. Riuscire a coinvolgere e fidelizzare l’utente anche attraverso l’aggiunta di aspetti sonori permette di alimentare un rapporto di fiducia cliente – azienda ancora più profondo.
Ad oggi dato li studi e i costi che la realizzazione di un marchio sonoro comporta sono alti, per questo crediamo che rimanga ancora un elemento realizzabile solo da grandi aziende. Detto questo, come tutte le cose, prima o poi andrà a coinvolgere tutto il mondo della comunicazione. Anzi in realtà ci sono già tanti suoni che vengono associati a delle aziende senza che siano marchi sonori ufficiali.
Come sempre non ci resta che attendere e vedere come si svilupperà questa nuova tendenza.
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